La dichiarazione di voto del Segretario Nucara

Signor Presidente, la direzione nazionale del Partito Repubblicano ha deciso, a maggioranza, di concedere la fiducia al Governo. Tuttavia, signor Presidente del Consiglio - anche se non è presente, vedo che è presente il Ministro Vito - dobbiamo pur dire che i repubblicani, quelli iscritti al PRI, non sono proprio soddisfatti della politica del suo Governo, ma, come è emerso dal documento finale, essi al momento non vedono alternative a questo Governo.
Nella loro valutazione critica non è mancato l'esame dell'incapacità di alcuni uomini del suo Governo, ai quali siamo certi che lei, signor Presidente Berlusconi, non affiderebbe nemmeno il compito di “apriporta” nella più piccola delle sue aziende. Dico questo, senza aver pretese per un repubblicano di entrare in questo Governo, a scanso di equivoci.
Avevamo chiesto, e ieri ribadito, di compiere un gesto immediato di rapida svolta sull'attività governativa con la nomina di Saccomanni a Governatore della Banca d'Italia e aggiungiamo che, dovunque sia nato, non è in alcun modo rilevante ai fini della nostra preferenza. Sarebbe stato un segno molto opportuno e dipende solo da lei, signor Presidente Berlusconi. Nel suo Governo, emargini gli incapaci e valorizzi le persone capaci, che sono, al contrario, evidentemente, sottovalutate; apra politicamente a quelle forze di opposizione più responsabili, che servirebbero, se non ad aiutare lei, ad aiutare il Paese; nel prossimo decreto sullo sviluppo, dia un forte segnale politico verso il Mezzogiorno. Nelle sue dichiarazioni ha detto che il Paese è carente di infrastrutture rispetto ad alcuni Paesi europei: il Mezzogiorno ne è privo. Eppure, nel meridione, il suo partito ha preso i voti, e continua a prenderli. La componente del gruppo Misto Repubblicani-Azionisti voterà la fiducia, con l'augurio che lei,signor Presidente del Consiglio, voglia prestare ascolto alle nostre parole. Per il prosieguo, se lei ci ascolterà, valuteremo. Le promesse valgono per chi le ascolta, ma anche per chi le dice.

Roma, 14 ottobre 2011